Villaggio Jungi, progetti per 11 milioni a Scicli Il Consiglio ha approvato il Piano integrato
SCICLI. Il Consiglio comunale di Scicli approva il Piano integrato del villaggio Jungi e si apre una nuova fase nel comparto edilizio secondo le previsioni progettuali di 11 milioni e mezzo di euro. A pronunciarsi favorevolmente sul punto, dopo i puntuali chiarimenti dati dal capo settore urbanistica, Guglielmo Spanò, è stato il Consiglio comunale nella seduta di mercoledì sera. Le opere che andranno ad essere realizzate nel popoloso quartiere sito alla periferia del centro abitato, permetteranno di introitare somme consistenti al capitolo riguardante gli oneri di urbanizzazione. Ed in questo momento di vacche magre, delle nuove entrate potrebbero servire a tamponare le criticità finanziarie dell’ente. Giunti, quindi, alla fine del percorso tecnico-amministrativo del programma integrato che rispetta le scadenze fissate dalla Regione per la sottoscrizione del collegato accordo di programma. Gli investimenti per quasi 11 milioni e mezzo di euro sono in parte pubblici ed in parte a carico dei privati. «L’opportunità di realizzare degli immobili da concedere a costi agevolati permetterà a tante giovani coppie di poter avere una casa propria. E credo che ciò sia importante in questo momento di grande crisi» ha commentato ieri il sindaco Franco Susino. Il Programma integrato di Jungi presuppone un aumento di insediamenti abitativi per circa mille persone ed un tale incremento demografico renderà obbligatorio prevedere e predisporre, preventivamente, una serie di opere di urbanizzazione in mancanza delle quali verrebbero meno i servizi minimi di abitabilità della zona. Sarà necessario prevedere la costruzione di una nuova scuola per ospitare circa 150 bambini (pronto un finanziamento di 400mila euro) che in proporzione si insedieranno insieme ai nuovi abitanti. Necessario anche il collegamento della zona di Jungi con il collettore di acque reflue già esistente in contrada Genovese. E sarà necessario migliorare tutto il sistema di convoglio delle acque piovane in quanto le nuove costruzioni limiteranno ancora di più la capacità assorbente del terreno. Tutti gli interventi dovranno essere progettati e realizzati sulla scorta della nuova concezione della sostenibilità ambientale.